Chi sono

Mi chiamo Valeria Di Cola, archeologa di professione e per passione. Sono romana e a Roma devo tutto. Scavare per tanti anni fin dentro alle sue viscere mi ha regalato emozioni intense, scoperte indimenticabili e mondi che mai avrei immaginato di poter esplorare. E grazie a Roma, e all’archeologia, ho imparato a leggere la complessità, allenando “gli occhi della mente” al rigore del metodo scientifico. 

Le mie specialità sono due: i muri e il racconto dei paesaggi stratificati. Per dirla con la definizione scientifica, mi occupo di archeologia dell’architettura, vale a dire dell’analisi della stratificazione che caratterizza la vita degli edifici attraverso i secoli, e di archeologia urbana, ossia lo studio delle città stratificate e a lunga continuità di vita. Per questo, sono anche specialista in documentazione archeologica, proprio perché l’analisi di qualsiasi muro deve partire dalla sua analisi. E poi mi piace raccontare. Sia a voce, recitando, che per iscritto, riempiendo pagine e pagine di parole. 

Fare archeologia, per me, è una missione civica e sociale. Dal momento che ho avuto la fortuna di poter studiare e arrivare a ricoprire ruoli importanti, come il ricercatore o il docente, ora voglio impegnarmi a portare quanto ho imparato, e che continuo ad approfondire nei miei studi, oltre i confini del ristretto mondo accademico. Credo che tutto si possa raccontare a qualsiasi “tipo” di pubblico: tutto sta ad azzeccare il metodo giusto e il linguaggio adatto alla circostanza, avendo prima compreso a chi ci si rivolge, proprio come ci ha insegnato Piero Angela.

Su questo tema lavoro praticamente da sempre. Avevo 18 anni quando ho condotto il mio primo itinerario culturale al Testaccio e non avevo ancora dato il primo esame di archeologia. Ma ho capito all’istante che se mai fossi riuscita ad andare avanti nel percorso di formazione, sarei diventata un’archeologa narratrice e interprete. E infatti un’altra delle mie attitudini professionali è quella di prendere un tema, meglio se complesso, e trasformarlo in un itinerario culturale, in un’esperienza dell’archeologia, mettendo a frutto tutto il mio trascorso di formazione in ambito teatrale.

Mi piace sperimentare metodi diversi, ibridarli, costruire storie basate sul dato scientifico aggiornato che regolarmente apprendo frequentando la letteratura di settore, difficilmente accessibile al pubblico non specialista. E oggi, dopo tanti anni, mi piace definirmi divulgatrice. La ricerca scientifica, per me, va di pari passo con l’impegno a portare i risultati alla mia comunità. Quale comunità? Quella che si è formata nei vari ambiti nei quali mi sono ritrovata a lavorare. Da ultimo, la comunità nata attorno all’hashtag “muri per tutti” che ho lanciato su Instagram nel 2021. 

Il mio progetto consiste in un blog, un canale YouTube (Archeotube, trovate il link nel menu principale) oltre al mio profilo Instagram (@valeriadicola_muripertutti). Ma sogno a occhi aperti che possa crescere e volare più in alto. Se avrete voglia di seguirmi, vi porterò con me nel (mio) mondo dell’archeologia: quella che cambia il modo di percepire i luoghi, quella che riconnette con la memoria, quella che opera nella e per la comunità. Quella che, volendo, potrebbe cambiare il mondo a partire dall’esperienza del singolo.

Perciò, sono qui e con molto piacere vi racconterò tutti i paesaggi e i personaggi che ho scoperto, e ricostruito, sulla mia strada.

Vi aspetto qui sul blog!

Photo Credits: Diego Di Nardo